Domenica 24 Febbraio 2013

II° Domenica di Quaresima

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San Leone Magno ( ?-circa 461), papa e dottore della Chiesa
Discorso 51, 2-3, 5-8 ; PL 54, 310-313, SC 74 bis

La gloria della croce

Il Signore rivela la sua gloria in presenza di testimoni scelti; diffonde dal suo corpo, per altro simile al nostro, una luce così forte che il suo volto risplende come il sole e la sua veste è bianca come la neve.Con questa trasfigurazione egli voleva innanzitutto cancellare dal cuore dei discepoli lo scandalo della croce, affinché la vergogna volontariamente subita della sua morte non venisse a turbare la fede di chi aveva visto la grandezza della sua dignità velata. Ma vi intravedeva anche il fondamento della speranza della Chiesa, in modo tale che le membra del corpo di Cristo comprendano quale trasformazione avverrà un giorno in loro, giacché ognuno è chiamato a condividere un giorno la gloria che ha brillato una volta nel capo… “Questi è il mio figlio prediletto…; ascoltatelo. Ascoltatelo, lui che apre la strada del cielo e, col supplizio della croce, vi prepara i gradini per salire al Regno. Perché temete di essere riscattati? Perché temete d’essere guariti, voi che siete feriti? Sia fatta la mia volontà, come vuole Cristo. Respingete i timori del mondo e armatevi della costanza che ispira la fede. Poiché non conviene aver paura nella Passione del Signore di ciò che, col suo aiuto, non si teme più nella morte…” In questi tre apostoli, è la Chiesa intera che ha conosciuto tutto quanto essi hanno visto coi loro occhi e inteso con le loro orecchie (cfr 1Gv 1,1). La fede di tutti divenga dunque più certa con la predicazione del santo Vangelo e nessuno si vergogni della croce di Cristo, per mezzo della quale il mondo è stato riscattato.

Domenica 17 Febbraio 2013

I° Domenica di Quaresima

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Meditazione del giorno

San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938), monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 15/12/1936

Il Figlio di Dio rifiuta la tentazione di altre strade e obbedisce alla volontà del Padre

Anch’io, quando ero nel mondo, correvo a volte sulle strade della  Spagna, felice di far salire la velocità dell’automobile fino a 90 km all’ora: che sciocchezza! Quando mi sono accorto che non c’erano altri orizzonti, ho provato la delusione di chi possiede la libertà di questo mondo, perché la terra è piccina e se ne fa presto il giro. Sono piccoli e
limitati gli orizzonti intorno all’uomo. Per chi ha l’anima assetata di orizzonti infiniti, quelli della terra non gli bastano: lo soffocano, non c’è un mondo abbastanza grande per lui, e trova ciò che cerca solo nella grandezza e immensità di Dio. Uomini liberi che andate girando tutto il pianeta, non invidio la vostra vita in questo mondo; chiuso in convento e
ai piedi del crocifisso, ho una libertà infinita, ho un cielo, ho Dio. Non c’è più grande fortuna di avere un cuore innamorato di lui!… Povero fratello Rafael!… Continua ad attendere, continua a sperare con la dolce serenità che viene dalla sicura speranza; resta immobile, inchiodato, prigioniero del tuo Dio ai piedi del suo tabernacolo. Ascolta da lontano il
chiasso degli uomini che godono i brevi giorni della loro libertà nel mondo; ascolta di lontano le loro voci, le risa, i pianti, le guerre. Ascolta e medita un momento; medita un Dio infinito, Dio che ha fatto il cielo e la terra e gli uomini, il Signore assoluto dei cieli e della terra, dei fiumi e dei mari; colui che in un attimo, solo perché l’ha voluto, ha fatto venire dal nulla tutto ciò che esiste. Medita un momento la vita di Cristo, e vedrai che non ci sono in essa libertà, né rumore, né fragore  di voci; vedrai il Figlio dell’uomo sottomesso all’uomo; vedrai Gesù obbediente, sottomesso e che ha come legge della sua vita, in una pace
serena, solo quella di compiere la volontà del Padre. E infine, contempla Cristo inchiodato sulla croce. A che serve parlare di libertà?